Perché quando parliamo di giovani, per noi è
importante la differenza tra consumo ed esperienza
Lo stile con cui si conduce una campagna elettorale è scelto, non sempre è ragionato, ma dice molto delle visione che ciascuna compagine ha del cittadino elettore. Le strategie che ciascuno mette in campo per quel benedetto consenso, sono frutto di culture, di visioni del mondo, di abitudini...
C’è chi usa populismo a manetta, chi appare nei manifesti come in una pubblicità di un profumo e chi ci mette anche la persona di colore per far vedere che non è razzista; chi organizza party in piscina per i “giovani” e chi fa un aperitivo via l’altro con tutte le categorie, compresi i meno giovani …
C’è chi va per la strada tutti i giorni, chi organizza dibattiti, chi fa telefonate, chi porta leader politici in piazza, chi usa solo il web perché il resto è vecchio, chi fa concerti, chi regala abbracci o coccinelle di carta, …
È da un po’ di giorni che penso di scrivere qualcosa, da quando è partito quel battibecco a seguito del post di Giovanni a commento all’iniziativa in piscina organizzata dalla lista del candidato sindaco Alparone.
Mi occupo per lavoro di giovani da anni. Visto l’avanzare dell'età, scherzando dico spesso che dovrei forse iniziare ad occuparmi di anziani. Ma i giovani continuano ad interessarmi e ad appassionarmi. Sono uno straordinario capitale umano, cui mancano investitori seri, che non speculino malamente su di loro. Come adulto mi sento anche in grande debito per quello che non siamo stati in grado di fare, per la congiura[1] che questo sistema socio-economico e culturale ordisce quotidianamente contro le giovani generazioni. Su questo credo che la politica, quella in continuo affanno per il consenso o troppo preoccupata nel mantenere posizioni di potere, abbia delle gravi responsabilità.
I giovani vanno presi sul serio. Questo non vuol dire non farli divertire o divertirsi con loro, ma riconoscere le loro capacità e intelligenze, rispettarli, non considerali solo bisognosi di animazione e iniziative, ma di spazi, opportunità concrete per fare esperienza e non solo “consumare”.
I giovani non vanno ingaggiati solo per dare una veste “giovane” alla politica, ma perchè valgono, perchè contano. L’età anagrafica non conta. Contano le competenze, le idee alle quali però poi bisogna volere e sapere dare concretezza.
La Giunta Alparone in questi anni ci ha regalato un assessore giovane, classe 1983 (secondo la statistica si è giovani sino a 35 anni), a tempo pieno (compensi lordi 2013 per indennità di carica € 16.816,80[2]), che sembra (forse) avere occupato il suo tempo più a studiare all’Università di Verona o a coordinare la federazione dei Giovani Amministratori Padani[3] che a ad occuparsi di giovani padernesi. Oltre a promuovere sul sito comunale iniziative per i giovani realizzate da altri, l’assessore Caldan ha organizzato una gita a Maranello, ha chiuso (e venduto) uno spazio d’aggregazione, il CAG Contromano, ha fatto realizzare qualche incontro sul lavoro, ha dato qualche patrocinio (tendenzialmente a iniziative di giovani che oggi sono in liste del cdx), ha partecipato ad eventi di altri assessorati... Ci aspettavamo francamente molto di più da una Amministrazione che ha scelto, con coraggio, di dedicare una delega specifica alle Politiche giovanili.Qualche dubbio su quanto sia stato cosmetico, strumentale (e inutile) mettere la giovane Laura Caldan a fare l'assessore ai giovani, crediamo sia più che legittimo.
Siamo sempre meno cittadini del mondo che ci circonda, perché viviamo in un’intensità materiale aliena: siamo intasati di oggetti che non capiamo ma usiamo ... I rapporti tra le persone attraversano sempre di più questa densità materiale, che amplifica la possibilità, ma che ci dice anche tutta la nostra dipendenza.
Gioventù è per noi sinonimo di diritto al futuro, inteso non come prefigurazione puntuale di ciò che farai o sarai, ma come semplice poterci pensare, poter progettare e progettarsi come persona, poter sapere che ce la potresti fare.
Le politiche giovanili costruite sull'episodio, sull’eventistica, sul solo presente, possono essere così consolatorie per il benessere che danno in quel momento, che la tensione al futuro rischia di apparire fatica sprecata. Se c’è solo il presente, se le catene causali che contano sono solo quelle brevi, cioè se decide solo in base a quello che ti torna utile in quel momento (adottando quindi un approccio utilitarista, o sposando l’ideologia del benessere), viene meno la possibilità di alcune azioni fondamentali per crescere che richiedono impegno e fatica.
Chi attraverso l’azione politica cerca solo il consenso, non lavora per il cambiamento, per il futuro; offre apparenza e benessere nell’immediato, consumo e non esperienza.
Il nodo cruciale oggi rispetto al problema del rapporto tra consumo ed esperienza, non è tanto quello dell’omologazione, dell’essere oggetto inconsapevole di mercificazione. Il problema è quando fra consumo ed esperienza la scelta è consapevole, e si sceglie il consumo perché l’esperienza è faticosa, perché il mondo degli adulti rappresentato ed offerto non risulta affatto attraente.
La nostra è una concezione positiva dei giovani. Non li vediamo solo come dei consumatori di situazioni, ma come attori vivi e vitali di esperienze che servono a loro e alla Comunità allargata.
Attraverso un metodo di lavoro che si concentra nella progettazione partecipata, vogliamo sostenerne la creatività, la socializzazione, promuovere la loro piena cittadinanza e il dialogo interculturale. Vogliamo favorire i consumi culturali validi, promuovere il passaggio all’età adulta attraverso la conoscenza delle opportunità, la valorizzazione delle competenze, la formazione e l'imprenditorialità.
Mi fermo qui. Mi auguro sia chiaro cosa vogliamo dire quando diciamo che noi ai giovani diamo e chiediamo impegno.
C'è una certa differenza nel scegliere noi alle prossime elezioni comunali: #sappilo.
anna varisco
[1] “La congiura contro i giovani . Crisi degli adulti e riscatto delle nuove generazioni “- di Stefano Laffi ed. Feltrinelli 2014 - anche le altre citazioni sono di Laffi.
[2] Dal sito del Comune di Paderno Dugnano; sezione “Il Comune”, link: Amministrazione trasparente/organizzazione/..
[3] Informazioni tratte dal sito del Comune di Paderno Dugnano alla sezione “Il Comune” al link “Giunta”.
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