domenica 2 agosto 2015

NO TASI? E' UN REGALO AI RICCHI. LO CONFERMA UNO STUDIO DELLA CGIL




Il Corriere della Sera dà evidenza oggi, a pagina 4, alla critica della CGIL al recente annuncio del premier Matteo Renzi sulla detassazione della prima casa. La notizia è stata ampiamente riferita da altre fonti giornalistiche (per esempio ANSA del 1° agosto). 

Di seguito riportiamo integralmente un brano dello studio presentato dalla CGIL. Lo mettiamo a disposizione dei lettori padernesi perché possano rendersi conto di quanto sia iniqua la manovra messa in atto per il secondo anno consecutivo dal Sindaco Alparone (per saperne di più leggi il post del 16 febbraio scorso sul blog Cara Terra Mia).

In sintesi: Alparone favorisce i padernesi ricchi e fa cassa, grazie all'addizionale Irpef, su pensionati e lavoratori dipendenti. Viva l'equità!

TASSAZIONE SULLA CASA

Il Governo Renzi ha dichiarato che nel 2016 saranno cancellate le imposte sulla prima casa. Tale cancellazione delle imposte presumibilmente dà seguito all’annuncio dello scorso anno di unificazione di tutte le imposte locali sugli immobili nella “Local tax”.

Situazione attuale (e breve ricostruzione storica)

Va premesso che, finché non sarà conclusa la revisione delle rendite catastali (appena bloccata dal Governo), l'imposizione fiscale sulla casa soffrirà sempre di una iniquità di fondo. Attualmente sulle case d'abitazione gravano la TASI e, per le prime case di lusso, l'IMU.

  • La TASI (TAssa sui Servizi Indivisibili, erogati dai Comuni, nasce con la Legge stabilità 2014 e sostituisce l'IMU, un anno prima già abrogata sulle “abitazioni principali non di lusso”). Tale imposta, a differenza dell'IMU, non essendo tecnicamente una patrimoniale, è pagata, anche dagli inquilini. [Nota a piè di pagina: Ricordiamo che proprietari e inquilini pagano  anche la TARI (Tassa sui Rifiuti), l’imposta comunale istituita con la Legge 27 dicembre 2013, n. 147 (Legge di stabilità 2014), che ha preso il posto della vecchia TARES, prima ancora TARSU. Sempre secondo la Legge di stabilità 2014, IMU (tutta), TASI e TARI compongono la IUC (Imposta Unica Comunale).]
  •  L'IMU è discendente dell'ISI, poi trasformata in ICI, abrogata nel 2008 per la casa d'abitazione, poi reintrodotta dal governo Monti per il 2012, e nuovamente cancellata dal 2013.

La tassazione sulla prima casa, patrimoniale o per i servizi comunali, è sempre un argomento di grande interesse, vista anche la diffusione in Italia della casa di proprietà (circa 18 milioni di immobili).


Analisi della proposta
Hanno pagato l'IMU sulla prima casa nel 2014, secondo i dati MEF, circa 200 mila proprietari di immobili di lusso, per un gettito pari a 91 milioni di euro e un pagamento medio pari a circa 453 euro. Il 17% dei proprietari di prime case ancora assoggettate a IMU, circa 35.700 contribuenti, che hanno versato 69.290.990 euro (76% del gettito) sono i proprietari di case di lusso di maggior valore. Per questi, l'abrogazione delle imposte sulla prima casa si tradurrebbe in uno sconto medio di circa 1.940 euro.
Gli ultimi dati del MEF ci consegnano una realtà che avevamo previsto, ovvero che nel passaggio tra IMU e TASI ci hanno guadagnato maggiormente i proprietari di abitazioni di maggior valore. Analizzando i dati MEF sul totale IMU + TASI sulla prima casa, l'importo pagato in media sull'abitazione è pari a 178,67 euro.

Ma il numero è poco rappresentativo, perché è una media tra valori molto polarizzati:

  • se consideriamo,infatti, le due fasce di versamento più basse, che coinvolgono oltre 8 milioni di contribuenti, l'imposta che sarà esentata ammonta a 55 euro pro-capite;
  • considerando, invece, le due fasce di versamento più alte, l'esenzione totale delle imposte farebbe risparmiare in media 827 euro a circa 1 milione di contribuenti più ricchi.

Annunciare di abrogare una tassa per tutti è certamente un efficace, anche se superficiale, strumento di consenso, ma anche solo estrapolando pochi dati dai documenti MEF appare fin troppo chiaro che l'abrogazione generalizzata fornisce vantaggi molto limitati a chi paga poco perché poco possiede, cioè la maggioranza dei lavoratori e pensionati, e vantaggi molto più cospicui a chi invece ha proprietà di maggior valore. Non si capisce, poi, cosa dovrebbe succedere agli affittuari, che oggi pagano una quota della TASI. Se consideriamo che le mancate entrate saranno coperte da tagli sui servizi, normalmente fruiti dalle persone a basso reddito, comprendiamo che un’abrogazione totale dell'imposta sulla prima casa è un drenaggio di risorse per i servizi destinati a molti che favorisce le finanze di pochi.

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