Dal nostro programma
Nella pedagogia alla quale ci
riferiamo si afferma il diritto di tutti i bambini di imparare gli uni dagli
altri, indipendentemente dalle loro abilità o disabilità, dal loro retroterra
etnico, culturale o sociale. In linea con il concetto di inclusione stabilito
dalla Convenzione delle Nazioni Unite, ogni persona, indipendentemente dalla
sua condizione economica, fisica, sociale, dovrebbe poter essere in grado di
partecipare a tutti gli ambiti offerti dalla vita, senza barriere.
L’abbandono scolastico è un
fallimento educativo. A lasciare gli studi prima del tempo sono spesso i
giovani più svantaggiati, sia dal punto di vista economico che da quello
sociale. Rompere il legame tra condizioni di provenienza e rendimento
scolastico sarà uno dei nostri obiettivi. In Lombardia la percentuale di
abbandoni scolastici è ancora al 12%[1]. Non
possiamo oggi permetterci realtà di abbandono scolastico, perché l’istruzione è
un requisito chiave per la sostenibilità futura della società della conoscenza.
La nostra azione amministrativa
adotterà una politica educativa
inclusiva, volta a bilanciare in primo luogo le differenze economiche e
sociali, per dare le migliori risposte possibili alle esigenze di ciascuno.
Manterremo il “bonus libri” adottando però un sistema di assegnazione su base
ISEE, affinché venga utilizzato da chi realmente ne ha bisogno. Questo ci
permetterebbe di liberare risorse per una scuola di qualità.
La scuola è stata lasciata da sola di
fronte al difficile compito di garantire un’offerta formativa valida con sempre
meno mezzi. Vogliamo investire nella
scuola ed aiutarla nel partecipare a bandi che le possano consentire di
realizzare progetti innovativi e perché possa garantire un’offerta accessibile
a tutti e di qualità, senza che le famiglie debbano continuare a provvedere con
risorse proprie a corsi integrativi e certificazioni.
[1] FONTE: elaborazione
openpolis - Con i bambini su dati Istat - (ultimo aggiornamento: 16
ottobre 2018
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