Ha sempre e comunque senso parlare di diritti in questo tempo sospeso che è diventato la nostra quotidianità. Ma ha più senso proprio ora che siamo entrati in una guerra assurda ed inaspettata – ben più grande di quella che sembrava placarsi dopo due anni di privazioni, incertezze, paura, dolore, impotenza su tutte le certezze, che il Covid ha cancellato.
Immersi come siamo in questa follia possiamo ancora parlare di diritti e diritti delle donne?
Sì che possiamo. Anzi. Dobbiamo.
Dobbiamo e vogliamo stare, sempre, dalla parte di chi lotta per quei diritti umani, sociali e civili che difendiamo da sempre (parità di genere, equità) e stiamo accanto alle donne che sono state – e sono – oggetto di discriminazioni e violenze, in ogni parte del mondo.
L’8 marzo è ogni giorno. E gli auguri vanno a tutte noi, per chi ha lottato e continuerà a lottare perché vengano riconosciuti i diritti civili su cui si fonda una società veramente democratica.
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