lunedì 10 ottobre 2022

DA “PALAZZO SANITÀ” A “CASA DI COMUNITÀ”: A CHE PUNTO SIAMO

 

Lo stato di abbandono e degrado di Palazzo della Sanità è sotto gli occhi di tutti. Lo abbiamo anchenoi denunciato più volte, assumendoci l’impegno di mettervi mano per dare una soluzione alproblema.

Chi vive al di fuori dell’attività politica ed amministrativa non vede nessun cambiamento e sidomanda, giustamente: dov'è il cambiamento promesso? Come forze politiche e civiche di maggioranza, ci siamo impegnati a “potenziare la presenza della ASST con una più organica garanzia di servizi e poliambulatori nel nostro territorio, riqualificando gli spazi di Palazzo Sanità e estendendo la partnership con ASST e Regione Lombardia”. Nel primo periodo del mandato amministrativo abbiamo molto discusso e lavorato all'ipotesi di una “Casa della salute” su lmodello di quelle sviluppate in altre parti d’Italia, promuovendo parallelamente uno studio tecnico per valutare la portata economica dell’intervento: meglio abbattere e ricostruire, oppure riqualificare? 

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha cambiato le carte in tavola, destinando risorse alle Regioni per la realizzazione di “luoghi fisici di prossimità”, strutture e presidi più vicini al cittadino e capaci di rispondere ai suoi bisogni: Case e Ospedali di comunità e Centrali operative territoriali per pazienti cronici: non cogliere questa opportunità avrebbe voluto dire correre il rischio di chiudere Palazzo della Sanità a favore della realizzazione di un nuovo presidio su un altro Comune. 

A novembre 2021, come amministrazione abbiamo subito candidato proprio Palazzo della Sanità come immobile da destinare a “Casa di Comunità” e a dicembre 2021, la commissione tecnica ATS Città Metropolitana di Milano ha valutato positivamente la nostra candidatura, destinando Palazzo della Sanità ad una sua riqualificazione e ripensamento come struttura dedicata alla salute e al benessere collettivo. 

La scelta di Regione Lombardia è stata quella di partire con un piano che ha visto in prima istanza interventi su strutture di proprietà delle ATS regionali. Siamo ora alla fase in cui sono coinvolte le strutture di proprietà comunale, come la nostra. Palazzo della Sanità è destinato a diventare una Casa di Comunità basata su 3000 mq più un Hub. L’investimento accordato è di 1,5 mil sui fondi PNRR e di 3 mil di fondi dal POR di Regione Lombardia. 

La Casa di comunità ospiterà funzioni d’assistenza sanitaria primaria e attività di prevenzione: un Punto Unico di Accesso per la rilevazione dei bisogni e lo sviluppo di percorsi di presa in carico; gli sportelli di scelta e revoca del medico che comprende servizi connessi alle tessere sanitarie e le esenzioni; area prelievi e vaccinazioni; il servizio “Cure primarie e continuità assistenziale” con Medici di Medicina Generale e Infermieri di Famiglia e di Comunità, con la Centrale di Coordinamento dei percorsi di cura di medicina Territoriale (COT) e il servizio di Guardia Medica; gli ambulatori specialistici di cardiologia, pneumologia, diabetologia, oncologia, ortopedia, oculistica e altre specialità per patologie ad elevata prevalenza; servizi di prevenzione della salute (educazione alimentare, gruppi di cammino, adesione a screening..); consultorio; servizi sociali (minori, anziani, disabili..) e ADI (assistenza domiciliare integrata) L’Amministrazione comunale si è resa disponibili a compartecipare alle spese per la riqualificazione complessiva dell’edificio al fine di poter garantire anche altri servizi sui quali si è già a buon punto nella loro definizione con ATS e ASST. Si prevede infatti anche un’area multifunzionale da adibire a eventuali campagne vaccinali massive; locali per la Neuropsichiatria infantile con l’obiettivo di farne polo di riferimento territoriale; Servizio di Psichiatria forense; sportello di assistenza e sostegno anche amministrativo per persone con disabilità e le loro famiglie; servizio di geriatria; servizi per la cura e prevenzione delle dipendenze patologiche; locali per le associazioni di volontariato; sportelli anti-violenza con l’offerta di percorsi terapeutici. Concludiamo dicendovi che purtroppo ciò che anche noi che amministriamo stiamo sperimentando sulla nostra pelle, è che i tempi della politica (e dei desideri dei cittadini) non sono mai quelli tecnici. Avremo bisogno ancora di un po’ di tempo prima di vedere tutto questo grande progetto attuato. I nostri Uffici si sono già da mesi messi a disposizione di ATS e ASST fornendo tutto il necessario; ormai ci siamo quasi… si spera. Ci auguriamo tutti un avvio dei lavori nel prossimo anno. Ad maiora!

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