martedì 1 marzo 2022

PADERNO DUGNANO CHIEDE LA PACE!


Ieri sera, dopo il presidio in Piazza della Resistenza alla quale hanno aderito tantissime persone per esprimere la loro solidarietà al popolo ucraino e dire NO alla guerra, è stato approvato in Consiglio Comunale all'unanimità l'Ordine del Giorno con il quale l'assemblea cittadina ha espresso la sua "più ferma condanna della guerra ai sensi dell’art.11 della Costituzione della Repubblica Italiana e, in particolare, dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e dei bombardamenti delle città, avvenuti in spregio ad ogni regola del diritto internazionale per sottomettere uno stato sovrano, rifiutando ogni tentativo d’intesa negoziale e minando la pace e la stabilità dell’Europa". 

Come gruppo siamo profondamente colpiti dai fatti che stanno accadendo in questi giorni.

Siamo tutti consapevoli che le conseguenze militari ed economiche di questo attacco vanno ben oltre il territorio dell’Ucraina. La guerra fa male all'umanità e al pianeta intero, mina il nostro FUTURO e giova solo al presente di oligarchie e produttori di armi. Sono le persone comuni -lavoratori, le donne, gli uomini, gli anziani e i bambini…- che ne subiscono gli effetti indelebili con morte, privazione della libertà, saccheggio e distruzione...

Condanniamo l’aggressione contro l’Ucraina ed esprimiamo la nostra piena solidarietà al suo popolo. Stiamo dalla parte di chi con coraggio in Russia rifiuta la politica di Putin e si batte per la pace, la solidarietà tra i popoli, contro il nazionalismo e l’estrema destra. 
Siamo per la libertà di informazione e condanniamo quello che sta accadendo al popolo russo che a gran voce si dichiara contro la guerra ma non è libero di manifestare per la pace.

Facciamo ancora una volta appello a tutte le realtà sociali per fermare il conflitto, per orientare verso il dialogo l’azione del nostro governo affinché si dica basta alle spese militari. Ribadiamo la nostra opposizione alle mire espansionistiche di opposti imperialismi. Sosteniamo le mobilitazioni per il ritiro immediato delle nostre missioni militari all'estero a cominciare da quelle posizionate nell'area del conflitto bellico ucraino.

Essere contro la guerra significa rifiutare il militarismo, la corsa agli armamenti, la vendita di armi mentre la cosa in cui crediamo fermamente è di utilizzare gli strumenti della diplomazia per risolvere i dissidi. Niente può giustificare altre perdite di vite umane, da ambo le parti.

Dopo due anni di pandemia, con un’emergenza ambientale e climatica sempre più pressante, con un collasso della biodiversità sempre più tangibile, una guerra è l’ultima cosa. I leader europei, dovrebbero finalmente smettere di finanziare e alimentare il settore militare, e destinare quei fondi ad incentivare lo sviluppo delle fonti energetiche.

Dobbiamo tutti impegnarci a fondo per salvare la pace che è il supremo bene in questo momento storico, pace fra gli uomini, pace fra le nazioni, pace per il pianeta terra.

Dobbiamo realizzare quello che Gino Strada ha affermato con tanto coraggio: “come l’umanità è stata capace di rendere l’incesto un tabù, altrettanto deve farlo con la guerra” e “non esiste una guerra giusta”. Mai più la guerra!




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