Geografie della trasformazione - Città dell'arte Fondazione Pistoletto |
La mancanza di lavoro è la principale
causa di povertà. Sono le famiglie con più di un componente ad esserne colpite,
le donne sole e con figli. Per questo motivo crediamo che per combattere la
povertà necessario favorire l’occupazione.
Qualsiasi misura di sostegno economico alla povertà, fatto salvo situazioni che
non consentono la partecipazione alla vita lavorativa, non può che essere
temporanea. Solo attraverso il lavoro le persone possono riacquistare fiducia
nella vita e in se stessi. L’inclusione passa in primo luogo dal lavoro.
Negli ultimi dieci anni gli
interventi comunali in materia di adulti in difficoltà si sono concentrati
prevalentemente su misure passive, per lo più emergenziali, rappresentati da
assistenza economica per il sostegno al reddito. Solo in piccola parte tali interventi si sono
integrati con misure “attive” (micro-credito,
progetti di lavoro accessorio e Lavori
di Pubblica Utilità) che non hanno però operato in termini di stabilizzazione e uscita
dal disagio.
Il Reddito di cittadinanza, che va a
sostituire il Rei (reddito di inclusione), è una misura di
contrasto alla povertà che, al di là delle criticità di cui molto si è discusso e si discute, si lega a un intervento di politica attiva
del lavoro. Perché questa misura possa avere per i nostri cittadini un’utilità
sociale, oltre che individuale, ci impegniamo a creare un sistema di coordinamento, controllo
e valutazione sul suo funzionamento ed effettivo impatto sul mercato del lavoro
a Paderno Dugnano.
Non risolveremo in ogni caso il problema se il lavoro continua a non esserci. Per creare posti
di lavoro, non è infatti sufficiente emanare una legge o un decreto, occorre
piuttosto incentivare lo sviluppo economico, indirizzare e favorire il mondo
produttivo perché si insedi e resti nel territorio comunale.
Sono anni che a Paderno Dugnano non si fa un piano per lo sviluppo
economico locale.
Noi vogliamo costruirlo insieme a tutte le forze
produttive della città, commercio compreso. Occorre infatti creare partnership
forti tra pubblico e privato. Non profit, imprese profit e istituzioni locali
possono collaborare per creare
opportunità di inclusione, perché lo sviluppo umano di un territorio
chiede l’apporto di mondi che non possono più stare separati: il sociale, l’economia, le istituzioni.
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