Il nostro concittadino Roberto Alberti abitante in via Sant'Ambrogio, dopo aver partecipato all'incontro del 4 febbraio nell'ex sede di quartiere a Palazzolo, ha voluto condividere la lettera che ha inviato a sindaco e assessori nella quale sollecita a riconsiderare il progetto di riqualificazione di via Sant'Ambrogio a favore di una viabilità a senso unico, che renda la strada sicura, bella e fruibile da tutti.
Con il suo permesso la pubblichiamo qui di seguito, invitandovi a scrivere una e-mail agli indirizzi
Con il suo permesso la pubblichiamo qui di seguito, invitandovi a scrivere una e-mail agli indirizzi
urp@comune.paderno-dugnano.mi.it
al sindaco
sindaco@comune.paderno-dugnano.mi.it
e ai capigruppo del Consiglio Comunale
nicola.turano@comune.paderno-dugnano.mi.it
alberto.ghioni@comune.paderno-dugnano.mi.it
fabrizio.riboldi@comune.paderno-dugnano.mi.it
antonella.caniato@comune.paderno-dugnano.mi.it
giovanni.giuranna@comune.paderno-dugnano.mi.it
emiliano.abbati@comune.paderno-dugnano.mi.it
mario.mosconi@comune.paderno-dugnano.mi.it
chiedendo all'amministrazione comunale di riconsiderare il progetto in via di esecuzione.
Egregio Sig. Sindaco, Egregi
Sigg. Assessori,
sono un cittadino di Paderno
Dugnano, residente in via S. Ambrogio.
Apprendo in queste ore che è
già in avanzato stato esecutivo il provvedimento di taglio degli alberi in via
S. Ambrogio per motivazioni legate alla messa in sicurezza dei marciapiedi e
per l'abbattimento delle barriere architettoniche.
Vorrei chiederVi di sospendere il provvedimento e di riaprire il dibattito con i cittadini poiché questa soluzione non sembra essere così largamente condivisa, a giudicare dalle assemblee che ancora oggi raccolgono tante persone per discutere di soluzioni alternative (l'ultima si è svolta presso il consiglio di quartiere il 4 febbraio scorso in via Mazzini).
Vorrei chiederVi di sospendere il provvedimento e di riaprire il dibattito con i cittadini poiché questa soluzione non sembra essere così largamente condivisa, a giudicare dalle assemblee che ancora oggi raccolgono tante persone per discutere di soluzioni alternative (l'ultima si è svolta presso il consiglio di quartiere il 4 febbraio scorso in via Mazzini).
L'abbattimento degli alberi e
il ripristino della pedonabilità di un marciapiede non forniscono soluzione al
problema viabilistico di via S. Ambrogio nel suo complesso.
Sembra piuttosto esser solo una concessione a coloro che, residenti o no, ritengono un loro diritto quello di poter circolare con le auto in lungo e in largo per le vie della città senza limiti ed impedimenti. Quei limiti che garantiscono la libertà e i diritti anche degli altri.
Sembra piuttosto esser solo una concessione a coloro che, residenti o no, ritengono un loro diritto quello di poter circolare con le auto in lungo e in largo per le vie della città senza limiti ed impedimenti. Quei limiti che garantiscono la libertà e i diritti anche degli altri.
La questione è più ampia e
riguarda i cittadini tutti, la loro sicurezza, la viabilità e la vivibilità di
questo quartiere. Per parlare del traffico
automobilistico, le criticità e i problemi di sicurezza partono da Piazza
Addolorata: le auto in divieto di sosta davanti a negozi e bar rendono
difficoltoso il transito già dai primi numeri civici. l conducenti che con i loro
mezzi escono dai passi carrai rischiano incidenti a causa dei mezzi
parcheggiati sul lato destro della strada, molti dei quali (dopo il numero
civico 10) in divieto di sosta. l passi carrai successivi sono altrettanto a
rischio a causa della velocità dei mezzi in transito nelle due direzioni. Mezzi di qualsiasi dimensione
parcheggiati in ore di punta e in divieto di sosta davanti al bar e in
prossimità dell'incrocio con via Tommaso Grossi occupano metà della sede
stradale. Il disagio che arrecano è tale da impedire il transito contemporaneo
nei due sensi e tolgono completamente la visibilità e lo spazio di manovra ai conducenti
dei mezzi che provengono da via Grossi e si immettono a destra in via
S. Ambrogio.
Gli alberi non
costituirebbero una criticità o una "barriera architettonica" se
fosse realizzato un progetto più lungimirante, che preveda un solo senso di
marcia per i veicoli per l'intera lunghezza della via, con ampi spazi dedicati
alle persone che transitano sulla strada a piedi, in bicicletta, in passeggino
o in carrozzina. A quel punto risalterebbero per ciò che sono: un meraviglioso
arredo urbano. Continuerebbero a essere ciò che sono stati in questi
sessant'anni, una splendida cornice ad una strada che verrebbe restituita ai
cittadini tutti, ai cittadini giovani ed anziani, alle famiglie.
Non è una novità, è il
modello di città che esiste da anni nelle città europee del Nord.
E non si tratta di una realtà lontana: ciò che ho scritto mi sembra una descrizione di via Italia che di via S. Ambrogio costituisce lo storico proseguimento...
E non si tratta di una realtà lontana: ciò che ho scritto mi sembra una descrizione di via Italia che di via S. Ambrogio costituisce lo storico proseguimento...
Roberto Alberti
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