lunedì 7 agosto 2017

PARCHEGGIO DELLA CLINICA S.CARLO: SERVE PIU' ATTENZIONE!




Molto fa ancora discutere il decreto Minniti-Orlando sulla sicurezza delle città - approvato definitivamente lo scorso aprile 2017 – che aumenta il potere dei sindaci in ordine di gestione della sicurezza e del decoro urbano, ma a Paderno Dugnano non sembra ce ne si sia accorti. E’ di questi giorni la discussione sui social network circa l’appostamento, ormai cronico, presso il parcheggio della Clinica San Carlo di cittadini di diversa nazionalità che insistono nel far comprare qualcosa o che pretendono mance per aver indicato un parcheggio libero. 

La discussione è stata innescata dal racconto di uno spiacevole episodio capitato ad una nostra concittadina che, rifiutatasi di acquistare qualcosa, ha trovato poi la serratura della macchina forzata. Nella sua segnalazione alla Polizia Locale, postata in rete, scrive:
“Ora io chiedo: possibile che non si possa fare nulla, che questi stiano nel parcheggio, tampinino le donne e gli anziani, fino a entrarti quasi in macchina, per obbligarti a comprare? Che siano liberi di mandarti maledizioni a gogò o di sfregiarti la macchina se nulla compri? Una bella retata un giorno si, un altro pure, come stanno facendo in Stazione Centrale, sarebbe un bel disincentivo […]. Sono davvero basita di, come dobbiamo, noi cittadini, sopportare queste situazioni”. 
Perché ne parliamo? Perché è una questione importante. Perché, da quello che raccontano in rete i cittadini che si sono trovati in situazioni simili, chi dovrebbe far rispettare le regole, seppur interpellato, non interviene come già abbiamo visto in altre situazioni. 

Scrive un altro nostro concittadino: “Io ho avuto la fortuna di segnalare la tracotanza di uno di loro a una pattuglia della Polizia Locale che era lì in quel momento; risultato: il posteggiatore abusivo ha fatto una chiacchierata con il vigile e ha continuato il suo lavoro con il vigile che guardava”. Nei commenti, vista l’inerzia di chi dovrebbe perseguire e sanzionare l’illecito, qualcuno si lascia andare: “Prenderli a bastonate”; altri scrivono: “Son loro che devono integrarsi [...] non noi che dobbiamo subire e capire loro”; e ancora: “Noi siamo a casa nostra, loro sono ospiti, abusivi, illegali, indesiderati”. 

Ci colpisce, sempre in rete, il commento di Giancarlo Cattaneo: “In Italia una diffusa insofferenza alle regole e alla legalità coniugata alla inefficienza del sistema giudiziario favoriscono l'insorgenza del razzismo”. 

L’insofferenza e il disagio, la percezione che non vi sia mai una giustizia “giusta”, né la garanzia del poter esercitare il diritto alla sicurezza, spingono le persone a generalizzare e a estremizzare.

Le situazioni vanno definite per quello che sono. 

Essere marocchini o extracomunitari non vuol dire essere persone che agiscono illegalmente. Occorre guardare alla questione semplicemente per quella che è, cioè l’esercizio di attività illecita per la quale l’intervento delle forze dell'ordine è dovuto. Se ci fosse adeguata vigilanza, avremmo sgombro il campo e forse ce la prenderemmo con chi non ottempera al suo mandato invece che con le persone immigrate. 

Questa forma di accattonaggio continua ad esistere in Italia perché ci sono margini di azione che lo rendono possibile e perché viene tollerato come uno dei mali minori da chi dovrebbe fare rispettare le regole. 

Al di là del Decreto Minniti-Orlando che dà ulteriori strumenti al Sindaco – che come Ufficiale di Governo sovraintende la pubblica sicurezza e alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico – noi crediamo che la questione sia ben più complessa del binomio “cittadino italiano / straniero abusivo”. Occorrono politiche adeguate che non siano solo repressive (cosa che serve), ma anche culturali ed etiche (e ciò riguarda anche noi).

Dal nostro punto di vista chi governa la città dovrebbe promuovere percorsi virtuosi di partecipazione che coinvolgano anche gli stranieri che vivono in situazioni di marginalità con l'obiettivo di un inserimento attivo, almeno parziale, nel tessuto sociale. In questo campo la Giunta non si è impegnata. Quante cose si potrebbero fare trasformando i limiti in risorse per il bene comune!

Ma restiamo al problema parcheggio dell'ospedale San Carlo. Oltre ad acconsentire alla riduzione del numero di stalli gratuiti, la nostra Amministrazione Comunale non ha messo in atto nulla per intervenire sul fenomeno, dimostrando ancora una volta disinteresse e incapacità nell’affrontare proprio quei problemi che i cittadini vivono quotidianamente. Dietro quell'abusivismo non c'è il singolo straniero che agisce. Come altrove, molto probabilmente c'è una sorta di racket organizzato... 

Il non intervenire produce tre conseguenze: 1) fa ingrassare i delinquenti, quelli veri, 2) mantiene assoggettate persone socialmente fragili, 3) lascia i cittadini soli di fronte al problema.

[AGGIORNAMENTO]

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