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lunedì 7 agosto 2017

PARCHEGGIO DELLA CLINICA S.CARLO: SERVE PIU' ATTENZIONE!




Molto fa ancora discutere il decreto Minniti-Orlando sulla sicurezza delle città - approvato definitivamente lo scorso aprile 2017 – che aumenta il potere dei sindaci in ordine di gestione della sicurezza e del decoro urbano, ma a Paderno Dugnano non sembra ce ne si sia accorti. E’ di questi giorni la discussione sui social network circa l’appostamento, ormai cronico, presso il parcheggio della Clinica San Carlo di cittadini di diversa nazionalità che insistono nel far comprare qualcosa o che pretendono mance per aver indicato un parcheggio libero. 

La discussione è stata innescata dal racconto di uno spiacevole episodio capitato ad una nostra concittadina che, rifiutatasi di acquistare qualcosa, ha trovato poi la serratura della macchina forzata. Nella sua segnalazione alla Polizia Locale, postata in rete, scrive:
“Ora io chiedo: possibile che non si possa fare nulla, che questi stiano nel parcheggio, tampinino le donne e gli anziani, fino a entrarti quasi in macchina, per obbligarti a comprare? Che siano liberi di mandarti maledizioni a gogò o di sfregiarti la macchina se nulla compri? Una bella retata un giorno si, un altro pure, come stanno facendo in Stazione Centrale, sarebbe un bel disincentivo […]. Sono davvero basita di, come dobbiamo, noi cittadini, sopportare queste situazioni”. 
Perché ne parliamo? Perché è una questione importante. Perché, da quello che raccontano in rete i cittadini che si sono trovati in situazioni simili, chi dovrebbe far rispettare le regole, seppur interpellato, non interviene come già abbiamo visto in altre situazioni. 

Scrive un altro nostro concittadino: “Io ho avuto la fortuna di segnalare la tracotanza di uno di loro a una pattuglia della Polizia Locale che era lì in quel momento; risultato: il posteggiatore abusivo ha fatto una chiacchierata con il vigile e ha continuato il suo lavoro con il vigile che guardava”. Nei commenti, vista l’inerzia di chi dovrebbe perseguire e sanzionare l’illecito, qualcuno si lascia andare: “Prenderli a bastonate”; altri scrivono: “Son loro che devono integrarsi [...] non noi che dobbiamo subire e capire loro”; e ancora: “Noi siamo a casa nostra, loro sono ospiti, abusivi, illegali, indesiderati”. 

Ci colpisce, sempre in rete, il commento di Giancarlo Cattaneo: “In Italia una diffusa insofferenza alle regole e alla legalità coniugata alla inefficienza del sistema giudiziario favoriscono l'insorgenza del razzismo”. 

L’insofferenza e il disagio, la percezione che non vi sia mai una giustizia “giusta”, né la garanzia del poter esercitare il diritto alla sicurezza, spingono le persone a generalizzare e a estremizzare.

Le situazioni vanno definite per quello che sono. 

Essere marocchini o extracomunitari non vuol dire essere persone che agiscono illegalmente. Occorre guardare alla questione semplicemente per quella che è, cioè l’esercizio di attività illecita per la quale l’intervento delle forze dell'ordine è dovuto. Se ci fosse adeguata vigilanza, avremmo sgombro il campo e forse ce la prenderemmo con chi non ottempera al suo mandato invece che con le persone immigrate. 

Questa forma di accattonaggio continua ad esistere in Italia perché ci sono margini di azione che lo rendono possibile e perché viene tollerato come uno dei mali minori da chi dovrebbe fare rispettare le regole. 

Al di là del Decreto Minniti-Orlando che dà ulteriori strumenti al Sindaco – che come Ufficiale di Governo sovraintende la pubblica sicurezza e alla vigilanza su tutto quanto possa interessare la sicurezza e l’ordine pubblico – noi crediamo che la questione sia ben più complessa del binomio “cittadino italiano / straniero abusivo”. Occorrono politiche adeguate che non siano solo repressive (cosa che serve), ma anche culturali ed etiche (e ciò riguarda anche noi).

Dal nostro punto di vista chi governa la città dovrebbe promuovere percorsi virtuosi di partecipazione che coinvolgano anche gli stranieri che vivono in situazioni di marginalità con l'obiettivo di un inserimento attivo, almeno parziale, nel tessuto sociale. In questo campo la Giunta non si è impegnata. Quante cose si potrebbero fare trasformando i limiti in risorse per il bene comune!

Ma restiamo al problema parcheggio dell'ospedale San Carlo. Oltre ad acconsentire alla riduzione del numero di stalli gratuiti, la nostra Amministrazione Comunale non ha messo in atto nulla per intervenire sul fenomeno, dimostrando ancora una volta disinteresse e incapacità nell’affrontare proprio quei problemi che i cittadini vivono quotidianamente. Dietro quell'abusivismo non c'è il singolo straniero che agisce. Come altrove, molto probabilmente c'è una sorta di racket organizzato... 

Il non intervenire produce tre conseguenze: 1) fa ingrassare i delinquenti, quelli veri, 2) mantiene assoggettate persone socialmente fragili, 3) lascia i cittadini soli di fronte al problema.

[AGGIORNAMENTO]

martedì 3 novembre 2015

BOATO A PADERNO PER LANGER



Si avvicina l'appuntamento di mercoledì 4 novembre in auditorium tilane
Fai circolare la notizia tra amici e conoscenti.

Di seguito un recente servizio sul libro di Marco Boato Alex Langer Costruttore di ponti (La Scuola, 2015)


venerdì 21 agosto 2015

sabato 4 luglio 2015

EX MATERNA DI VIA TUNISIA: CRONACA DALLA COMMISSIONE SERVIZI


Villaggio Ambrosiano - Ingresso della ex scuola materna di via Tunisia


Affollata la Commissione Consiliare Servizi del 30 giugno 2015,  convocata per l'audizione del gruppo di cittadini che ha presentato in data 23 marzo una proposta di progetto per il riutilizzo dell'ex scuola dell'infanzia di Villaggio Ambrosiano. Presenti, oltre ai Consiglieri delegati, l'Assessore Andrea Tonello (anche se per una piccola parte della riunione),  l'Assessore Roberto Boffi e i cinque membri del gruppo estensore della proposta (Annunziato Papaleo, Jenny Carbone, Daniela Laganà, Cristina D'Armiento e Roberto Ciurca), un folto pubblico composto da altri consiglieri comunali, tra cui i capigruppo di Forza Italia (Nicola Turano), Paderno Dugnano Cresce (Alberto Ghioni), M5S (Emiliano Abbati) e alcuni residenti del Villaggio Ambrosiano. 

L'iniziativa segue l'approvazione in Consiglio Comunale di un Ordine del giorno presentato dal centrodestra nella seduta del 10 febbraio scorso sulla base della proposta di alcuni cittadini del Villaggio: nell'atto - che è stato approvato con i soli voti della maggioranza e l'astensione delle tre forze di opposizione - si  indicava che la destinazione d'uso della struttura dismessa rimanesse di tipo sociale e culturale e si invitavano i cittadini ad avanzare idee di progetto.

Su invito del Presidente di Commissione Luca Viviani è intervenuto l'ex Presidente del Consiglio Comunale Papaleo, il quale ha introdotto l'illustrazione della proposta e ha spiegato le ragioni che hanno spinto "questo gruppo di giovani" ad avanzare l'idea:
  • il Villaggio Ambrosiano ha una storia difficile e complessa che ha generato uno stigma che ne fa una sorta di Cenerentola tra i quartieri di Paderno Dugnano;
  • una struttura abbandonata a se stessa genera problemi di sicurezza, non solo strutturali ma sociali;
  • c'è la volontà di fare qualcosa rendendo protagonisti i giovani che sono cresciuti nel quartiere invece di dedicare questo spazio ancora una volta ad un'iniziativa per l'integrazione degli stranieri;
  • occorre dare al Villaggio un luogo di incontro sociale e culturale.
Nella sua illustrazione Papaleo ha più volte precisato che la proposta è perfettibile e che l'obiettivo non è avere in gestione la struttura, ma stimolare l'Amministrazione ad agire.

Daniela Laganà (giovane studentessa di Architettura al Politecnico, residente a Palazzolo) ha predisposto graficamente un'idea di massima del progetto di riqualificazione della struttura, rielaborando le piantine e le mappe disponibili. Le carte sono comunque firmate e timbrate dal professionista Papaleo.

La giovane "architetto", dopo aver illustrato a grandi linee l'idea di riqualificazione degli spazi (interni ed esterni, un'area di circa 2.500 mq, di cui il 50% circa coperto dalla struttura; nel progetto si è provveduto anche a definire degli arredi...) ha precisato che, non essendo stato possibile fare rilievi, il progetto è da verificare nella sua fattibilità poiché non si hanno elementi precisi sullo stato di conservazione e agibilità. Motivo per cui non è stato possibile quantificare il costo degli interventi. Si tratta solo di una proposta di stimolo che i proponenti chiedono venga verificata dagli uffici comunali competenti. 

Jenny Carbone ha illustrato l'idea che ha ispirato i disegni. Si tratta di un ambito polifunzionale, che prevede un utilizzo da parte di tutte le fasce di popolazione, con particolare riguardo alle nuove generazioni. Il progetto ha tenuto conto dello spazio e della realtà del quartiere. Si è simulata un'ipotesi di programma estivo ed invernale, allocando attività come corsi di lingua, cucina, teatro, recupero scolastico, attività sportive... Lo spazio è stato pensato anche come luogo di possibli congressi, assemblee, feste a tema... ma anche come luogo di lavoro per alcuni cittadini disoccupati (manutenzione, conduzione corsi ecc..). Si è ipotizzato anche un centro per le visite medico-sportive, che a Paderno non c'è. 

Nella definzione degli spazi esterni, il gruppo ha previsto anche un collegamento con il campo di calcio ed il Centro Anziani Ein Karem. L'idea è dare un progetto sinergico che aiuti anche le realtà associative locali.

Il gruppo ha concluso la sua illustrazione, ribadendo il carattere di "servizio" della loro azione e specificando che la fattibilità di tale proposta deve essere verificata dal Comune, così come l'individuazione dei soggetti gestori e della copertura economica. "Tutto ciò deve essere frutto di scelte dell'Amministrazione Comunale". Ai Consiglieri chiedono di sostenere la loro iniziativa, perchè il lavoro fatto e la loro volontà non si risolvano in un nulla di fatto (non vogliono che l'area sia trasformata in un parcheggio, nè che venga lasciata così).

L'Assessore Tonello ha ricordato brevemente le motivazioni di inadeguatezza strutturale che hanno portato l'Amministrazione Comunale a trasferire la scuola materna (qualcuno domanda se non è il caso di demolire e ricostruire) e chiede che tipo di gestione il gruppo si immagina.

Papaleo ha risposto che, stante la scarsità di risorse a disposizione del pubblico, è chiaro che è necessario il supporto di un soggetto impegnato nel sociale che creda nel progetto e faccia i suoi investimenti. Meglio se fosse una realtà locale. Ma - ci chiediamo noi - quale associazione locale ha la potenzialità economica per un simile investimento? Vale la pena di ricordare che nella petizione firmata dai cittadini si indicavano come fonti di finanziamento gli Ambiti di Trasformazione 4 e 5 del PGT "o comunque qualunque altro Permesso di costruire Convenzionato riguardante l'intero territorio comunale".

Da parte dei membri della Commissione Servizi è emerso un generale apprezzamento per l'iniziativa. 

Tutti tengono a valorizzare l'azione dei cittadini, anche se con diverse sfumature. Il consigliere Cezza (M5S) ha espresso totale apprezzamento, sollecitando l'amministrazione a destinare risorse per la sua realizzazione (con polemica sulla destinazione di risorse alle scuole paritarie, risorse che potrebbero essere usate diversamente). 

Il consigliere Gorla (Paderno Dugnano Cresce) ha chiesto se nella definizione di tale progetto sia stato coinvolto anche l'Oratorio, che confina con la scuola di via Tunisia e che è un'importante realtà del Villaggio Ambrosiano ed una potenziale risorsa per il progetto. Il gruppo risponde che l'Oratorio sarà coinvolto successivamente, che si vuole fare qualcosa di diverso. 

Il nostro consigliere Giovanni Giuranna (Insieme per cambiare) ha sottolineato che il Villaggio Ambrosiano non corrisponde nei fatti all'immagine negativa piuttosto diffusa, ma è un quartiere vivace in cui si registra molta più partecipazione che in altri quartieri che hanno minori problematiche da affrontare. Giuranna ha poi espresso condivisione su alcuni obiettivi posti dal gruppo e ha sollecitato il gruppo al coinvolgimento di tutte le realtà del quartiere nella condivisione di questa idea progettuale, suggerendo un'assemblea pubblica (con richiesta di annotare a verbale). Tale proposta ha suscitato resistenze e animazione, sia da parte della maggioranza (vorrebbe dire già assumere degli impegni), sia da parte del gruppo che probabilmente teme un incontro dove la gente porti solo i problemi del quartiere o un allargamento di proposte che complicherebbe la loro idea. I proponenti si dicono aperti all'integrazione del progetto, ma nei fatti non sono apparsi disponibili al confronto pubblico, rimandando proposte a processi definiti dall'Amministrazione, come per esempio il lancio di un concorso di idee o manifestazione di interesse, ovvero un percorso strutturato e normato. 

Antonella Caniato del PD ha rimarcato anche lei l'esigenza di "aprirsi" e avere anche altre proposte, bandendo un concorso di idee coinvolgendo anche le scuole del territorio e le associazioni "L'idea che proponete è alta - ha detto - ma per trasformarsi in realtà serve concretezza. E' necessario verificare la possibilità di trovare le risorse, magari attingendo a fondi europei".  Caniato ha aggiunto anche che a Paderno Dugnano c'erano in passato dei Centri di Aggregazione Giovanile che sono stati colpevolmente chiusi dall'Amministrazione.

Secondo la consigliera Daniela Caputo (PD) per allargare il confronto lo strumento è senza dubbio quello di un bando o concorso.

Anche l'assessore Boffi ha individuato nel Concorso di idee il possibile strumento operativo. Sia da lui che dal Presidente di Commissione, viene individuato anche come possibile il ricorso al project financing utile per reperire le risorse finanziarie (ma a nostro avviso pericoloso, se non ben gestito). 

Giuranna ha chiesto al Presidente Viviani un gesto di cortesia nei confronti dei cittadini del Villaggio presenti, offrendo anche a loro la possibilità di esprimere un pensiero. Papaleo ha subito precisato che il regolamento non lo prevede e il Presidente della Commissione Viviani, pur negando a parole la possibilità di allargare il confronto, ha lasciato intervenire un paio di uditori.

Uno di loro ha chiesto non tanto un'assemblea pubblica, ma l'apertura di un tavolo di lavoro su questo progetto tra l'Amministrazione, il gruppo proponente, le associazioni del quartiere e le persone interessate.

La seduta si è chiusa con una certa animosità a seguito di un intervento dal pubblico di una cittadina del Villaggio Ambrosiano che in passato, con altri genitori, aveva cercato un confronto con l'Amministrazione per l'individuazione di soluzioni che evitassero lo spostamento della scuola materna senza ottenere disponibilità. Si è chiesta apertamente: "Perché la scuola dell'infanzia di via Tunisia è stata chiusa in quanto non idonea dal punto di vista igienico-sanitario e ora si pensa di riaprirla per un'utenza che comprende anche dei bambini? Che cosa è cambiato per rendere possibile l'accesso dei bambini alla struttura? Come mai oggi su questo progetto c'è tanta disponibilità da parte dell'Amministrazione?". Queste domande hanno scatenato l'indignazione di Papaleo, che si è esibito in uno dei suoi tipici show e ha affermato con risentimento che questa polemica è solo un "fare politica". 

La seduta si è chiusa rinviando all'Amministrazione Comunale la scelta su come promuovere all'interno della città l'informazione su questa proposta e l'invito ai cittadini di presentare idee e soluzioni.

martedì 31 marzo 2015

CONTRO IL TERRORISMO FONDAMENTALISTA E' URGENTE COSTRUIRE PONTI ANCHE A PADERNO




Durante il Consiglio Comunale del 9 marzo la lista civica Insieme per cambiare ha proposto insieme al Partito Democratico un ordine del giorno sull'impegno per la pace e contro il terrorismo fondamentalista (VIDEO a partire dal minuto 11,13).

Il testo è stato approvato con soli sei voti e senza un adeguato dibattito. Come se la cosa non ci riguardasse... 

Difficile da comprendere il comportamento dei due consiglieri del Movimento 5 Stelle Abbati e Cezza, che sono usciti dall'Aula per esprimere la contrarietà alla discussione in Consiglio Comunale di temi generali e non riguardanti il territorio. Peccato che il punto focale dell'ordine del giorno fosse proprio l'azione da realizzare nella comunità padernese!

La maggioranza si è astenuta fornendo spiegazioni poco convincenti per bocca del Capogruppo Ghioni e dell'Assessore ai Servizi Sociali Boffi (entrambi esponenti della lista civica Paderno Dugnano Cresce).

Un commento di Giovanni Giuranna, Capogruppo IXC, si può leggere sul blog La Scommessa: Paderno contro la violenza irreligiosa e per la pace.

L'ordine del giorno è stato approvato, adesso è importante agire sul territorio per costruire ponti tra identità diverse e depotenziare - qui a Paderno Dugnano - visioni fanatiche e fondamentaliste.

sabato 3 gennaio 2015

BUON ANNO - si sente il vento di promessa che ravviva la speranza di un mondo migliore. Che questo vento si trasformi in uragano di speranza.

Vi facciamo, e ci facciamo, gli auguri per il nuovo anno riprendendo alcuni stralci di un importante discorso di Papa Francesco, fatto a ottobre dello scorso anno nell'incontro con i movimenti popolari. Potete leggere l'intero intervento a questo link http://www.osservatoreromano.va/it/news/terra-casa-e-lavoro-diritti-tutti#sthash.nfkOtrMQ.dpuf.

"[...]Solidarietà è una parola che non sempre piace; direi che alcune volte l’abbiamo trasformata in una cattiva parola, non si può dire; ma una parola è molto più di alcuni atti di generosità sporadici. È pensare e agire in termini di comunità, di priorità della vita di tutti sull’appropriazione dei beni da parte di alcuni. È anche lottare contro le cause strutturali della povertà, la disuguaglianza, la mancanza di lavoro, la terra e la casa, la negazione dei diritti sociali e lavorativi. È far fronte agli effetti distruttori dell’Impero del denaro: i dislocamenti forzati, le emigrazioni dolorose, la tratta di persone, la droga, la guerra, la violenza e tutte quelle realtà che molti di voi subiscono e che tutti siamo chiamati a trasformare. La solidarietà, intesa nel suo senso più profondo, è un modo di fare la storia ed è questo che fanno i movimenti popolari"
"Terra. All’inizio della creazione, Dio creò l’uomo custode della sua opera, affidandogli l’incarico di coltivarla e di proteggerla. [...] L’accaparramento di terre, la deforestazione, l’appropriazione dell’acqua, i pesticidi inadeguati, sono alcuni dei mali che strappano l’uomo dalla sua terra natale. Questa dolorosa separazione non è solo fisica ma anche esistenziale e spirituale [...] Non lo dico solo io, ma sta scritto nel compendio della Dottrina sociale della Chiesa. Per favore, continuate a lottare per la dignità della famiglia rurale, per l’acqua, per la vita e affinché tutti possano beneficiare dei frutti della terra. [...]
"Secondo, Casa. L’ho già detto e lo ripeto: una casa per ogni famiglia. [..] Viviamo in città che costruiscono torri, centri commerciali, fanno affari immobiliari ma abbandonano una parte di sé ai margini, nelle periferie. Quanto fa male sentire che gli insediamenti poveri sono emarginati o, peggio ancora, che li si vuole sradicare! [...]
Terzo, Lavoro. Non esiste peggiore povertà materiale — mi preme sottolinearlo — di quella che non permette di guadagnarsi il pane e priva della dignità del lavoro. La disoccupazione giovanile, l’informalità e la mancanza di diritti lavorativi non sono inevitabili, sono il risultato di una previa opzione sociale, di un sistema economico che mette i benefici al di sopra dell’uomo, se il beneficio è economico, al di sopra dell’umanità o al di sopra dell’uomo, sono effetti di una cultura dello scarto che considera l’essere umano di per sé come un bene di consumo, che si può usare e poi buttare.[..] Nei paesi europei, e queste sì sono statistiche molto chiare, qui in Italia, i giovani disoccupati sono un po’ più del quaranta per cento; sapete cosa significa quaranta per cento di giovani, un’intera generazione, annullare un’intera generazione per mantenere l’equilibrio. [...] scarto di giovani, per poter mantenere e riequilibrare un sistema nel quale al centro c’è il dio denaro e non la persona umana. [...]
avete parlato anche di Pace ed Ecologia. È logico: non ci può essere terra, non ci può essere casa, non ci può essere lavoro se non abbiamo pace e se distruggiamo il pianeta. Sono temi così importanti che i popoli e le loro organizzazioni di base non possono non affrontare. Non possono restare solo nelle mani dei dirigenti politici. Tutti i popoli della terra, tutti gli uomini e le donne di buona volontà, tutti dobbiamo alzare la voce in difesa di questi due preziosi doni: la pace e la natura. La sorella madre terra, come la chiamava san Francesco d’Assisi. [...]
Un sistema economico incentrato sul dio denaro ha anche bisogno di saccheggiare la natura, saccheggiare la natura per sostenere il ritmo frenetico di consumo che gli è proprio. Il cambiamento climatico, la perdita della biodiversità, la deforestazione stanno già mostrando i loro effetti devastanti nelle grandi catastrofi a cui assistiamo, e a soffrire di più siete voi, gli umili, voi che vivete vicino alle coste in abitazioni precarie o che siete tanto vulnerabili economicamente da perdere tutto di fronte a un disastro naturale. Fratelli e sorelle: il creato non è una proprietà di cui possiamo disporre a nostro piacere; e ancor meno è una proprietà solo di alcuni, di pochi. Il creato è un dono, è un regalo, un dono meraviglioso che Dio ci ha dato perché ce ne prendiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con rispetto e gratitudine. [...]
So che tra di voi ci sono persone di diverse religioni, mestieri, idee, culture, paesi e continenti. Oggi state praticando qui la cultura dell’incontro, così diversa dalla xenofobia, dalla discriminazione e dall’intolleranza che tanto spesso vediamo. Tra gli esclusi si produce questo incontro di culture dove l’insieme non annulla la particolarità, l’insieme non annulla la particolarità. Perciò a me piace l’immagine del poliedro, una figura geometrica con molte facce diverse. Il poliedro riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso conservano l’originalità. Nulla si dissolve, nulla si distrugge, nulla si domina, tutto si integra, tutto si integra. Oggi state anche cercando la sintesi tra il locale e il globale. So che lavorate ogni giorno in cose vicine, concrete, nel vostro territorio, nel vostro quartiere, nel vostro posto di lavoro: vi invito anche a continuare a cercare questa prospettiva più ampia; che i vostri sogni volino alto e abbraccino il tutto! [...]

Papa Francesco 28 ottobre 2014

Noi siamo un gruppo di persone diverse che si sono ritrovate ed unite attorno alle stesse preoccupazioni, attorno alle stesse tensioni e agli stessi valori, alle stesse speranze, agli stessi impegni e lotte di cui parla (grazie!) Papa Francesco e in cui tutti ci riconosciamo. Non c'è nulla di ideologico, come dice anche Francesco, ma solo una solidarietà che è un modo, un tentativo, di produrre beneficio comune e cambiamento, "un modo di fare storia" .. .

Buon futuro a tutti.

lunedì 27 gennaio 2014

Piano per il diritto allo studio

Vogliamo rivedere le modalità attraverso cui viene definito e realizzato. Oltre a quelli che sono gli interventi tradizionali in area socio assistenziale ed educativa, vorremmo arrivare ad elaborare un piano davvero condiviso e costruito insieme ai portatori di interesse.

Il Piano Diritto allo studio deve essere un Piano che mira a garantire una scuola di qualità. Deve essere il risultato di una progettazione condivisa tra scuola, comune, famiglie, territorio, settori del Comune, servizi ASL.

Obiettivi alla base: favorire l’acquisizione delle competenze utili alla vita (le skill raccomandate dall’O.M.S.); prevenzione e sicurezza; partecipazione; responsabilità civile e cittadinanza mondiale; educazione ambientale; storia e tradizione; cultura dello scambio, del riuso e del riciclo; cultura della solidarietà e dell’accoglienza.

Il Piano dovrà anche preoccuparsi di una verifica delle cablature e dell’interconnessione tra le scuole attraverso una piattaforma comunale per il sistema scolastico, oltre ad aiutare le scuole ad accedere ad opportunità di finanziamento per progetti e reperimento attrezzature informatiche.

Integrazione e cooperazione

L'inasprimento delle politiche migratorie non è servito a meglio gestire il fenomeno, producendo in realtà effetti negativi con un aggravio dei costi sociali.
Gli immigrati anche a Paderno Dugnano sono sempre più diversificati anche sotto il profilo dello status legale e dei diritti di cui possono godere. La loro partecipazione alla vita politica e sociale, a partire dalla città in cui abitano, è un dato di fatto ma deve essere anche un obiettivo da perseguire se si vuole scongiurare il pericolo della separatezza e dell'antagonismo.

Il ruolo che può avere un'Amministrazione locale nella gestione del fenomeno migratorio e delle diversità culturali, è importante e strategico. Due i concetti chiave attorno cui il progetto di città costruisce le sue azioni per i cittadini migranti e la relazione tra i popoli:

1) integrazione linguistica culturale e sociale dei cittadini migranti per un buon inserimento e relazioni nella nostra città
  • organizzare ogni anno un grande evento cittadino dedicato ai popoli migranti per coinvolgere, conoscere e incontrare i padernesi stranieri: cucina, artigianato, sport, dibattiti, musica, mostre... 
  • favorire il dialogo interculturale e sostenere le attività di mediazione linguistica e culturale nelle scuole e nei quartieri 
  • rafforzare le azioni dello sportello migranti strutturando ulteriori azioni di supporto con le organizzazioni di volontariato, il terzo settore e i CAF. 
2) cooperazione allo sviluppo come strumento di relazione con i luoghi di origine dei migranti, per la costruzione di prospettive di rientro e per la prevenzione a nuova migrazione.
Vogliamo promuovere azioni di cooperazione decentrata, a partire dai collegamenti già esistenti tra alcune delle nostre associazioni locali con progetti che si stanno realizzando nei Paesi in via di sviluppo. 
La cooperazione decentrata è uno strumento che ci consetirebbe di avviare azioni di aiuto avento delle relazioni dirette con i luoghi dove tali aiuti sono destinati.La cooperazione decentrata ci consente, proponendo modalità partecipative, condivise e solidali, di costruire legami, mettendo in crisi la contrapposizione fra sviluppo e sottosviluppo, portando un diverso approccio che avvicina nord e sud nella ricerca di soluzioni comuni. Non è sottoposta a vincoli e a complicate prassi ministeriali e permette, anche con piccoli investimenti, di partecipare efficacemente al raggiungimento degli Obiettivi del Millennio, primo fra tutti la lotta contro la povertà e la fame.

Per poter attuare questo obiettivo, l'intenzione è di avviare un Tavolo locale per la cooperazione in cui coinvolgere le organizzazioni di volontariato locali già attive su questo versante (Effetto terra, Amici del Senegal, gruppo Missionario, le parrocchie, gli uffici consolari di Milano, le comunità di stranieri presenti sul nostro territorio. Il coordinamento di tale tavolo sarà demandato all'Ufficio Pianificazione e Progetti del Comune che avrà anche il compito di oprerare azioni di fund raising e di costruire progetti di accesso a risorse comunitarie per sviluppare le azioni di cooperazione.

Spazio all’aggregazione

  • Recuperare tutte le esperienze aggregative e le occasioni in cui fare esperienza comunitaria, valorizzando, prima di avviarne di nuove, le esperienze già presenti dando loro maggiore visibilità e sostegno, ed entrando in relazione come amministrazione che partecipa e co-progetta con la sua comunità locale per il bene comune. Non pensiamo ad una partecipazione di rappresentanza, ma vogliamo che con queste realtà, attraverso le varie forme di partecipazione che intendiamo attivare e i Forum tematici del Bilancio Sociale, entrino a fare parte attiva della gestione della città e della sua promozione sociale e culturale. 
  • Laddove possibile, dare spazi comunali (ad esempio.le sedi di quartiere) a gruppi anche informali (giovani, anziani, gruppi di quartiere) per favorire l'aggregazione e lo scambio di competenze, attraverso la costruzione di modelli di autogestione comunitaria degli spazi e la definizione di protocolli condivisi con l'amministrazione (finalità e benefici per la comunità locale, modalità e regole di uso, interazioni tra gruppi presenti, interazioni tra comune e gruppi..). Per evitare che diventino le sedi private di associazioni e gruppi, gli spazi dovranno essere utilizzati in condivisione, lasciando spazi per la fruibilità estemporanea da parte di altre organizzazioni e cittadini.

domenica 26 gennaio 2014

Aggregazione, coesione sociale, integrazione cultura

La progressiva affermazione di una cultura individualista e l'indebolimento delle relazioni di solidarietà, da quello della famiglia a quello della società nel suo complesso, hanno prodotto un incremento delle fragilità personali e delle famiglie, anche a livello intergenerazionale, instabilità e disuguaglianza.

Disinvestire su questo versante chiudendo gli spazi di aggregazione e permettendo l’uso degli spazi pubblici come circoli privati, è stata un’azione sbagliata.

Il progetto di città intende cambiare rotta. Sceglie di investire in partecipazione e comunità valorizzando i luoghi e gli spazi, i gruppi e le associazioni, le iniziative, l’aggregazione e la cultura.

Spazio all’aggregazione e ai giovani
A noi stanno a cuore anche gli anziani
La diversitàcome risorsa
Integrazione ecooperazione
Orti sociali e orti scolastici
Gli animali da compagnia
Tilane

Sport